martedì 4 novembre 2008

ATTESA

Da qualche giorno la borsa sta recuperando una parte delle grosse perdite accumulate. Il tutto in attesa che gli Usa eleggano il nuovo presidenti. Chi scommette in un rialzo nei prossimi mesi non può che sperare nella vittoria del nuovo. il nuovo in questo momento e' Barak.
Credo che specialemente in caso di vittoria di Barak la borsa possa beneficiare nel breve (uno o due mesi) di un buon rialzo. Il problema è il 2009, la recessione e' innegabile, quindi per chi in questi giorni sia attratto dalle ultime performance della borsa e specialemente di alcuni titoli, ricordiamo sempre di prestare attenzione.

mercoledì 22 ottobre 2008

CARTE DI CREDITO USA

Gli Usa hanno sono il paese delle carte di credito, ricordo la prima volta che mi recai in Florida, era il 1986.Rimasi stupita dell'uso quotidiano che facevano gli americani delle carte, a quei tempi in Italia chi le usava era un pioniere, molti negozi non le accettavano e comunque alla fine venivano utilizzate solo per pagamenti di un certo rilievo. Ma negli Usa vidi un signore in un negozio di articoli sportivi comprarci un paio di calze da tennis.Il negoziante mi disse che per loro era normale, solo i "poveri"usavano il contante . Questa estate a settembre sono andata a New York ormai anche in Italia la carta viene utilizzata anche per acquisti di pochi euro. Sono andata in giro per i negozi e restavo stupefatta, decine di persone che pagavano in contanti ed anche cifre di una certa rilevanza. MI sono cominciati a sorgere dei dubbi: qui salta tutto.
Ed infatti l’esposizione creditizia in mano alle banche americane connessa con le carte di credito (o i debiti che gravano sui cittadini a seconda del lato da cui si guarda), ha raggiunto i 950 miliardi di dollari. E’ più del sofferto e controverso piano Paulson, dal quale peraltro è esclusa. E questi crediti, «quasi tutti sono tossici», sentenzia un rapporto della Innovest Advisors. Per ora, le cifre ufficiali parlano di 41 miliardi di crediti in sofferenza, cifra che salirà a 96 nel 2009. Ma secondo gli esperti delle stesse banche, i numeri cresceranno in modo esponenziale. Il problema è che come al solito questi crediti sono stati cartolarizzati, e ci sono in circolazione 365 miliardi di dollari di titoli "appoggiati" su di essi, diffusi a pioggia dalle banche negli hedge fund e nei fondi pensione. Si ricomincia. La prossima bolla, dopo le case, i mutui e le azioni, è pronta a scoppiare: quella delle carte di credito. Con un’aggravante: almeno i titoli basati sui mutui, quei 1.300 o più miliardi di dollari che usano i subprime come collateral, hanno qualcosa di solido su cui rifarsi, le case. Quelli basati sulle carte di credito, niente.Com’è comprensibile, l’allarme è scattato, probabilmente in ritardo. Il numero di nuove carte emesse, dopo anni di crescita a due e anche tre cifre, sta precipitosamente franando. Con una serie di risultati a catena. Intanto, l’abitudine degli americani di aprirsi una nuova carta di credito per pagarsi i debiti dei conti di quella vecchia, è sparita: i tassi richiesti sono tali da scoraggiare qualsiasi borrower, cioè chi ha bisogno di soldi. Le banche, in tempi di credit crunch, si tengono stretto il denaro e fanno pagare caro quello che prestano soprattutto ai clienti singoli. La possibilità di avere un refinancing sul mutuocasa, in pratica i soldi cash erogati a fronte della rivalutazione dell’immobile (che era il metodo tradizionale degli americani di ripagare i debiti sui conti delle carte di credito) è di questi tempi ovviamente scomparsa. Conseguenza di tutto questo? i consumi hanno ricevuto un ennesimo scossone: senza il denaro di plastica, nessuno ha più soldi da spendere: in America il tasso di risparmio è ampiamente negativo e i debiti dei privati hanno superato il 100% del Pil (il debito pubblico, per la cronaca, dopo il piano Paulson si avvicinerà al 60, e quello estero è del 120). Secondo uno studio di Capital One, una finanziaria essa stessa emettitrice di carte di credito, questo tipo di debiti degli americani è cresciuto del 75% negli ultimi dieci anni, nei quali gli stipendi sono rimasti sostanzialmente piatti.C’è ancora un altro aspetto, forse il più inquietante di tutti. Dai fondi pensione privati, i cosiddetti 401k, che qui com’è noto costituiscono la totalità dei retirement plan, è possibile prendere "in prestito" una certa somma, anche consistente, da usare per "ricaricare" la carta di credito. La promessa è di reintegrarla al più presto, se non altro per tornare a usufruire delle agevolazioni fiscali dei 401k. Inutile dire che sempre più di questi soldi non sono mai tornati nel fondo. Anche in Italia esiste l’anticipo della liquidazione, ma è espressamente destinato all’acquisto di casa, quindi bene o male ad un investimento reale. In America invece i soldi vengono dati per qualsiasi spesa.
Tutto questo per dire..la crisi e' ancora lontana dall'essere risolta, i governi promettono di dominare il mostro che hanno creato, ma secondo me non hanno ancora chiaro quanto realmente sia forte e potente.

venerdì 17 ottobre 2008

Il conto

In questi giorni la Tv ogni giorno ci propina trasmissioni che parlano di banche, di economia, di crisi, di organi di controllo ecc. Ma non ho mai sentito dire perchè?
Perchè è successo tutto questo? si l'avidità, molti manager si sono arricchiti con stock options e stipendi favolosi.Ma com'è stato possibile? insomma se gli Usa spendono ogni anno 400 volte quello che guadagnano, cavolo lo sa pure un bambino che prima o poi salta tutto? Possibile che tutti i premi nobel , gli economisti non se ne sian mai accorti. Tutti i consiglieri finanziari dei vari governi mondiali che facevano?
Poi mi sono ricordata una cosa, mi sono ricordata dell'infanzia. ve le ricordate le auto degli anni 70/80 con sopra quei fantastici portabagagli che erano la disperazione dei nostri padri? rovinavano l'auto, la rigavano, l'arrugginivano. MI sono ricordata pure che mio padre grazie a dio non faceva l'operaio, insomma era un direttore di banca, a quei tempi veramente un privilegiato.Allora ho cominciato a pensare forse no me ne sono mai accorta ed era tirchio? insomma mio padre ha cambiato 3 macchine in 30 anni, mi sembra che le ha prese tutte usate almeno di uno o due anni. Ora invece mi guardo intorno ed i miei colleghi cambiano auto ogni 3 anni, li sento parlare di leasing, maxi rata che poi non si paga ecc. Arrivano in ufficio con le loro macchine tedesche, appena la famiglia aumenta di numero comprano questa specie di carri armati che per parcheggiarli ci vuole mezza giornata e che consumano come dei cammelli. Ero arrivata quasi a pensare che mio padre fosse tirchio, poi è successo tutto questo.
Allora forse mio padre e la sua generazione hanno consumato e comprato quello che potevano permettersi. Forse anche meno, questo si , ma alla fine hanno lasciato in eredità alla nostra un "tesoretto" di risparmi tra i più invidiati al mondo. Allora forse mio padre e la sua generazione si erano accorti che non puoi ad esempio fare il cameriere, avere uno stipendio di 800/900 euro e permetterti un cellulare da 500 euro. C'e' qualcosa che no ritorna, se ad esempio t'indebiti per 5 anni per comprarti un cellulare o per cambiarti auto ogni tre anni.
Ma perchè è successo tutto questo? perchè faceva comodo.Noi ci siamo sentiti felici, se hai la macchina nuova, la casa nuova, il cellulare ultimo modello ti senti feliceo. Se sei felice magari non ti accorgi che la tua nazione (USA) che è considerata la potenza più grande del mondo per 10 anni è stata governata da una specie di idiota. Soltanto che ora il conto arriva a noi,noi abbiamo creduto di essere felici,loro si sono arricchiti con i nostri consumi.Sapevano che prima o poi sarebbe successo questo. Hanno sperato che succedesse quando un'altro mercato fosse stato in grado di sostituire il nostro.L'altro mercato doveva essere la Cina con il suo miliardo di persone. Purtroppo in Cina si sono arricchiti ancora in pochi, non hanno capito che non sarà mai un vero mercato finche manca la democrazia, anche se sono 1 miliardo di persone finche non c'e' democrazia si arricchiscono in pochi.Puo' fargli organizzare le Olimpiadi ma non cambia nulla.
La verità è che dobbiamo trovare un altro modello di vita o dopo il 1929, il 2008 che sono state solo crisi finanziarie ed economiche la prossima crisi tra 70 anni sarà idrica, di cibo di energia. Prendiamola come un occasione per capire che con le index, le unit si arricchisce la nostra banca e che con questo ritmo di consumi lasceremo in eredità alle future una crisi molto peggiore.

mercoledì 15 ottobre 2008

PEPSI COLA

Ieri dicevamo di mantenere la calma, sono stati presi molti provvedimenti, l'Europa è finalmente unita.Gli Usa hanno abbandonato almeno momentaneamente la paura del socialismo, ma la crisi ancora esiste.Oggi lo spettro è tornato prepotente dopo due giorni di calma. Quello che più preoccupa ora è l'economia reale e le conseguenze che la crisi e la recessione avranno.Quello che preoccupa è quello che oggi ha fatto ad esempio la Pepsi Cola, licenziare 3.000 dipendenti ed annunciare la chiusura di sei stabilimenti. Quello che preoccupa è sapere che tutto questo è inevitabile.I consumi diminuiranno le aziende saranno costrette a seguire l'esempio della Pepsi Cola. Purtroppo dobbiamo renderci conto che abbiamo vissuto altamente al di sopra delle nostre possibilità , questo è accaduto particolarmente negli Stati Uniti ma negli ultimi anni anche l'Europa stava in parte seguendo questa strada:Ora non resta che aspettare quanto sarà profonda e duratura questa recessione. Quindi continuo a pensare di non farsi prendere da facile entusiasmi quando la borsa mostra segni di ripresa.

martedì 14 ottobre 2008

UN PO DI CALMA

Dopo giorni di tensione finalmente torna un pò di fiducia sui mercati, ieri la Borsa Italiana ha chiuso con il record di + 11,5%.
Il mercato è stato galvanizzato dalle decisioni prese domenica dai leader Eurozona e dal salvataggio negli Usa.
Oggi verranno immessi 250 miliardi di dollari da Paulson per centinaia di banche.Importante anche l'aiuto statale e l'ingresso della Mitsubishi a Morgan Stanley.
Sinceramente era la banca che più mi preoccupava,ritengo che non stia in una posizione molto differente da Lehman ma fortunatamente si è capito che il momento nn permetteva altre crisi e default.
Oggi la giornata di borsa italiana è ancora all'insegna del segno positivo.
Quello che mi preme sottolineare e' la necessità di non farsi prendere dai facili entusasmi.
La situazione è ancora delicata, secondo me molte delle istituzioni finanziarie non conoscono ancora "il mostro" che hanno creato.
Quindi prendersi anche dei rischi sul mercato borsistico o su qualche obbligazione a sconto ma sempre considerando i rischi.
Io continuo a sostenere che bisogna mantenere la calma.

venerdì 10 ottobre 2008

Passaggi tra le righe

Ci sono cose che delle volte passano tra le righe degli avvenimenti o dei provvedimenti.
E' ad esempio passato tra le righe che JP Morgan ha venduto improvvisamente 1.5% (ieri parlavano del 6,5% ma Soru ha smentito) di Tiscali.Erano le azioni che la Banca deteneva a garanzia di una parte dei soldi dati a Soru per far si che questo aderisse all'ultmo aumento di capitale.Ora mi chiedo:vendere così su due piedi.Non è una cosa solità,vuol dire che il sistema è proprio asciutto. Questo è il problema di cui non si rende conto il buon Silvio.Molte aziende italiane sono sane e facevano (ma non credo che faranno il prossimo anno) profitti, ma vivono con i debiti, come in tutto il mondo.Dove li prendono più i soldi??
Le banche centrali abbassano i tassi ma EURIBOR rimane sui massimi e il LIBOR fa il massimo dell'anno.
L'unica cosa che non capivo sui vari provvedimenti che Roubini(il famoso economista che aveva previsto la crisi del sistema) diceva di prendere per uscire dalla crisi era proprio questo : "abbasiamo i tassi e le banche si ripresteranno il denaro" non credo proprio che sia così. Anche se credo sempre che era necessario abbassare i tassi e l'Europa deve continuare su questa via più che altro a livello di fiducia per i consumatori.
Tra le righe niente di meno che del provvedimento salva Alitalia, i nostri cari governanti volevano anche farci passare un bel provvedimento:
Manager, amministratori delegati e "padroni" di quelle imprese non dichiarate fallite... rimangono impuniti malgrado ttuto quello che hanno fatto. MI spiego meglio, la Parmalat e' fallita? no perchè fortunatamente è arrivato Bondi che è persona seria e allora Tanzi continua a portare i nipotini all'asilo e no miei cari,tra i vari salvati avremo avuto Tanzi, Cragnotti;Geronzi .
Il bello è che la sinistra dorme o fa finta. Di tutto ciò se ne accorta report, una trasmissione televisiva.
Poi tra le righe non rimane più una crisi che fa sempre più paura, le manovre non servono a nulla, il governo può tranquillizzare noi ma non il mondo che sa benissimo che lo Stato italiano non può certo salvare tutte le sue banche.
Ora qualcuno dice(Paulson) che un'altra banca fallirà, io temo molto per Morgan. E' stata trasformata in una banca commerciale, può cioè ricevere gli aiuti che la Fed destina appunto alle banche commerciali e può raccogliere soldi dai risparmiatori.
Ora mi chiedo? i soldi a Morgan non li prestavano più le altre banche ora perchè lo dovrebbero fare i risparmiatori?
Temo che abbiano rimandato la sua morte.

giovedì 9 ottobre 2008

Pausa

Ieri ci siamo presi una pausa, un po perchè ormai c'era poco da commentare, malgrado la riduzione dei tassi effettuata questa volta anche dalla nostra cara BCE il listino azionario aveva chiuso la giornata ad uno sconsolante -5.46.
Finalmente anche in Italia il consiglio dei ministri ha effettuato una riunione straordinaria, che ha visto la presenza anche del Governatore di Banca D'Italia.
Il governo ha assicurato una rete di sicurezza per le banche.Lo Stato potra anche partecipare, in caso di necessità, al capitale azionario delle banche:La partecipazione in quel caso sarà solo ecomica in quanto lo Stato riceverebbe in cambio azioni senza diritto di voto.Insomma un appoggio massimo del governo,almeno per quello che sarà possibile.Ora ho sempre creduto che lo Stato non può far fallire una grande banche o l'effetto domino sulle altre e sull'economia sarebbe devastante.Ieri il governo credo abbia confermato questo.Ora l'unico problema rimane la profondità della crisi e la sua entità che probabilmente non è nota neppure a chi l'ha causata.Però per evitare l'effetto panico(soldi portati nelle cassette di sicurezza ecc)credo sia stata la cosa più efficace fino ad ora.Il mercato attualmente è positivo di circa 2 punti.Certo rispetto a quello che abbiamo accumulato in negativo mi aspettavo meglio, ma questo rende l'idea di quanto ancora è tesa la situazione.
Domani altri giornata che puo presentarsi delicata , General Elettric presenta la trimestrale
Ora quello che è necessario è che il sistema tragga insegnamento, che il mondo non può funzionare solo a PIl e profitti e non può sempre autoregolarsi.La parola crisi proviene dal greco, vuol dire NUTRIMENTO,se riusciremo a nutrirci dall'insegnamento di quello che sta succedendo forse la crisi sarà stata anche un bene.

martedì 7 ottobre 2008

Bernanke da New York

Ecco qui le ultime dagli Usa La crisi dei mercati finanziari pesera' ancora di piu' sulla crescita economica. Lo ha detto il presidente della Fed, Ben Bernanke. Bernanke parlando a un convegno a Washington ha spianato la strada a un nuovo taglio del costo del denaro, che potrebbe intervenire prima dell'appuntamento di fine ottobre quando si riunira' il FOMC. Il mercato da tempo punta su un taglio concertato tra le maggiori banche centrali, una mossa che potrebbe essere concretizzata nel giro delle prossime ore.
Meno se non ce lo diceva Bernanke che la crisi pesava sulla crescita.Forse non si accorgono che sono in calo e non da poco..tutti gli indici: consumi, produzione beni durevoli, manifatturieri e chi ne ha più ne metta... c'e' solo un indice in aumento, sussidi disoccupazione!!
Comunque New York no l'ha presa bene continua a scendere e di brutto.
Ma si riesce a passare una serata tranquilla?
Ora girano anche voci che Barclays abbia chiesto aiuto al suo governo, se ne dicono troppe. Però l'avevo detto in un post precedente.Il leverage di Barclays non mi piace è il peggiore in Europa, mi chiedo con quali soldi volesse in un primo tempo acquistare asset Lehman.
Devo dire che finora a parte alcune banche inglesi tipo Hsbc la Bnp è la banca che mi piace di più in Europa.Comprano ora a prezzo di saldi, il contrario purtroppo di Profumo che non riesce a pagare ora ciò che fu preso a prezzi salati.
Alla fine che dire , dò un otto a tutti gli ex di Capitalia : Geronzi ,Arpe e company . Il cadavere che hanno lasciato credo che abbia un pò di responsabilità nella crisi di Unicredit.
Ora guardo con molta attenzione anche la Russia, mi fa paura e credo ne faccia anche a Profumo.
Ha un mercato assolutamente non trasparente, in mano a dei banditi comandati da un bandito: Speriamo bene.

Borsa e notizie

Ormai ogni mattina apro il computer con la preoccupazione di vedere gli indici ed i titoli con il segno meno. La giornata odiera sta volgendo alla fine e sta chiudendo sostanzialmente sugli stessi livelli di ieri.Alla notizia che la FED ha deciso di creare un fondo per garantire gli scambi di commercial paper tra gli operatori il mercato ha avuto un sussulto, ma è durato poco.
Unicredit chiude ancora in gorsso calo.Oggi è stata la volta di Moodys che ha tagliato il rating sull'Istituto di Profumo.
La crisi di liquidità è ancora forte,l'asta BCE per PCT a 85 giorni, valore 20 miliardi di euro rivolta a circa 70 intermediaria ha avuto una richiesta straordinaria,circa 85 miliardi di euro.
Per domani la BCE ha deciso di raddoppiare(da 25 a 50 mld) l'asta per il rifinanziamento a sei mesi. Tutti i paesi stanno aumentando la copertura sui conti correnti l'Italia ha gia una copertura molto alta.(103.000 euro)

lunedì 6 ottobre 2008

Che giornata

Oggi ad un certo punto pensavo che la mia reuters accumulasse le perdite di 3 giorni, - 8,24%, 14 titoli sul listino principale che comprende 40 titoli sospesi.Purtroppo i paesi europei continuano a non trovare una linea comune di difesa.I famosi 700 miliardi della FED non hanno creato assolutamente fiducia intorno ai mercati, per primis negli USA. IL motivo? molto semplice, sono assolutamente insignificanti rispetto alla portata della crisi. Credo che in parte le famose previsioni dell'economista Roubini(che per primo predisse la gravità della crisi) siano reali. Tra poco ci troveremo di fronte a carte di credito non pagate , stesso discorso per prestiti al consumo e crisi del mercato immobiliare commerciale. Tutto questo passerà prima o poi anche all'economia reale. Mi fa tenerezza sentir Marchionne dichiarare che spera di non rivedere a ribasso le previsioni al 2009 di Fiat.Purtroppo credo che quello che tutte le aziende sanno bene : qualunque azienda dovrà rivedere le previsioni del 2009 andrà rivista al ribasso .Questo è il motivo per cui tutti i settori sono profondamente negativi. La crisi del 1929 produsse i suoi effetti più negativi nel 32. La situazione è grave ma risolvibile, con un intervento immediato.Per prima cosa la BCE, non credo si possa ulteriormente attendere la riunione di novembre ( in genere le decisioni sui tassi vengono presi sempre nella prima riunione del mese la scorsa è stata il 2 ottobre) per ridurre i tassi. Poi occorre intervenire ma con la creazione di un fondo comune europeo, interventi come quello fatto su Hypo Re da parte della Germania oggi sono lodevoli ma non coordinate. Se gli Stati continueranno ad aspettare un caso per intervenire prima o poi non ci saranno più le risorse.

domenica 5 ottobre 2008

Azioni in questo momento?

Andiamo a vedere gli indici e scopriamo che da inizio anno lo S&PMib ha perso il 35% del proprio valore, il Dow Jones circa il 20%. Potrebbe essere un buon momento per prendersi qualche rischio?negli ambienti si dice che quando "il coltello sta cadendo devi fargli toccare terra e poi raccoglierlo" e non prenderlo mentre va giù si rischia di "farsi male".Però ad esempio un buon compromesso potrebbe essere quello dei PAC i cd"piani di accumulo". Dedicare una piccola cifra mensile anche solo 100-150 euro, comprerete in pratica le azioni a rate.Se le comprate oggi ed il mercato continua a scendere ancora per qualche mese comunque ne avrete comprato un piccolo quantitativo e poi continuerete comunque a comprarle ogni mese, ergo anche quando le quotazioni saranno più basse. Alla fine considerando 100 euro al mese in 3 anni avrete investito circa 3.600 euro.Credo che comunque il mercato tra due o tre anni potrebbe riservarci delle buone sorprese, potrebbe essere un'idea, ma anche qui ricordatevi sempre che parliamo di titoli azionari quindi capitale di rischio.Però considerate anche che con un fondo comprate moltissimi titoli, quindi non siete legati ad un solo titolo.In questo modo i rischi diminuiscono.Tutte le banche vendono fondi d'investimento e fanno PAC sugli stessi.Cosa molto importante, controllate le varie spese, se ogni volta che versate 100 euro la banca se ne prende 5/10 di spese amministrative alla fine sono parecchi soldi.Anche perchè poi dovrete aggiungere anche le spese di gestione del fondo che sugli azionari non sono mai inferiori ad 1,5%.Controllate che non ci siano mai spese di uscita(se decidete di liquidare tutto), calcolate poi che in genere i PAC si possono sospendere,si può modificare l'importo ecc.
Io in questo moemento con una prospettiva a 3 anni entrerei su un fondo Azionario America.Credo che alla fine gli Usa comunque usciranno prima di noi dalla crisi e poi c'è il fattore dollaro,non credo che tra 3 anni il dollaro sia ancora così debole nei confronti dell'euro.
Comunque se avete dei dubbi sull'offerta proposta dal vostro istituto interpellatemi pure.

Unicredit? qualcuno ha speculato ma forse qualche problema di liquidità c'è

La scorsa settimana mi è capitata una cosa quasi mai vista su un titolo delle dimensioni e della portata di Unicredit. Mercoledi mattina,dopo che nella giornata precedente il titolo aveva chiuso a -12%,il book sui titoli si presentava in questo modo, c'erano offerte di vendita per 2 milioni di azioni e in acquisto solo 20.000 azioni.I compratori per di più avevano inserito prezzi veramente assurdi si partiva da 2,15-2,20 euro.Questo rispetto al giorno precedente voleva dire minimo un altro 15% di perdita, solo a fine mattina il titolo è riuscito ad aprire alla fine in linea con la giornata precedente e ha finito la giornata addirittura guadagnando.Insomma un book molto strano,mai visto.Nella giornata di sabato viene fuori la notizia che qualcuno non ha rispettato la nuova normativa sullo short selling,cioè le vendite al ribasso.In questo ultimo periodo quasi tutti i paesi hanno evitato le vendite al ribasso(cioè le speculazioni)sui titoli bancari.La CONSOB ha deciso invece di essere più mite, non proprio un divieto, ma ha vietato unicamente quelle non sostenute da un prestito titoli.Poi nella famosa giornata drammatica del 1 ottobre si è deciso finalmente di uniformarsi agli altri.Ma intanto cosa è successo? Unicredit era stata bersagliata dalle vendite e dalla speculazione.Sabato poi scopriamo che 60 milioni di titoli che avrebbero dovuto essere consegnati venerdì sera per operazioni disposte 3 giorni prima... non sono stati consegnati.Allora mi chiedo ma la CONSOB non poteva uniformarsi prima ed evitare ai soliti "furbetti" di arricchirsi?
Quindi effetto speculativo sul titolo ma sicuramente su qualche voce verosimile di problemi di liquidità. Proprio oggi è previsto un consiglio straordinario che probabilmente troverà 9 miliardi per il rilancio. Dovrebbe esserci un aumento di capitale per gli istituzionali, la vendita di alcuni asset(compresa la partecipazione in Generali)e poi il prossimo dividendo per gli azionisti non più in denaro ma con l'emissione di nuove azioni( non ne saranno contente le fondazioni Cariverona-Crt e Carimonte).

sabato 4 ottobre 2008

Su cosa investire??

Il periodo è particolare!
E' vero il congresso Usa ha appena approvato un'iniezione di denaro unica nella storia post 1929, ma basterà? Tutti lo speriamo anche se comunque lo scenario più prevedibile parla di una crisi che si protrarrà fino alla fine del 2009.
In questo periodo che fare? Come investire? In un post precedente ho preso in considerazione e anche scartato un prodotto molto in voga ultimamente e fino a poco tempo fa considerato molto sicuro: Il pronto contro termine. Per quello che riguarda i conti correnti ho evidenziato la copertura fino a 103.000 euro per ogni intestatario del conto: se siete possessori di una cifra maggiore potrete sempre aprire due conti in due istituti differenti, ma in genere i rendimenti considerando le tasse al 27% alla fine sono molto simili a quelli dei titoli di stato, circa 20 centesimi di differenza a favore ad esempio di Ing. Ma in questi giorni sia su Ing che su Barclays ho letto cose che sinceramente non mi piacciono molto, sono banche con leverage molto alto circa 50 la prima e 60 la seconda. Il leverage rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi, esprime quindi quanto la banca sia dipendente da terzi finanziatori. Ciò vi rende anche l'idea del rischio e degli scenari nel caso in cui i terzi finanziatori venissero meno. L'istituto in questione avrebbe una crisi di liquidità questo perchè non ha mezzi propri sufficienti. E' il famoso problema delle banche d'investimento americane, hanno lavorato con delle leve elevatissime quindi spingendo i loro leverage. Purtroppo quando leggo che questo non potrebbe accadere in Europa, i controlli sono diversi, so che non è proprio così: gli Istituti spesso hanno vanificato i varie imposizioni sulle riserve obbligatorie e l'hanno fatto anche assicurandosi. Proprio così riducevano le riserve, utilizzavano quel denaro che di solito sta lì fermo e non rende nulla, ma si assicuravano dall'inconveniente di avere riserve esigue. Sapete qual'era l'assicurazione che rendeva possibile nella maggioranza dei casi questo? AIG! Sì la famosa AIG salvata negli Usa e salvata anche per questo motivo, il sistema sarebbe andato veramente a rotoli. Quindi tornando a noi le due banche in questione hanno ottimi prodotti che rendono anche qualcosa in più di un titolo di Stato, ma siamo ai soliti discorsi: vale la pena per 20 o 30 centesimi prendersi questi rischi? Io credo che in questo momento occorra accontentarsi, rinunciare anche in parte a dei guadagni.
Per prima cosa :
BOT: attualmente l'ultima asta annuale di settembre ha reso circa il 3.70%
CCT : la scadenza ad un anno rende circa un 3.80% la scadenza più lunga anche qualcosa di più
BTP . Qui la scelta è ampia, dipende dalla scadenza: il giugno 2010 rende circa il 3.60%. Forse vista la prevista riduzione dei tassi che potrebbe avvenire già dal mese di novembre potrebbe essere il caso di cominciare a pensare anche a qualche scadenza medio lunga, ovviamente dipende sempre dalle vostre esigenze. Se prevedete tra uno o due anni di aver necessità della somma vi sconsiglio allora questa scadenza.
Se volete essere ancora più tutelati allora dovrete rivolgere la vostra attenzione ai titoli di stato tedeschi (il famoso Bund), austriaci o francesi, tutti titoli con un rating superiore al nostro e proprio per questo con rendimenti inferiori ai nostri titoli di stato. Qualche giorno fa lo spread tra i titoli tedeschi ed italiani aveva raggiunto quasi 100 punti di differenza.
Ovviamente se andiamo a vedere i rendimenti e consideriamo sia l'inflazione quella ufficiale circa al 4%, la reale molto più alta, capirete da soli che comunque l'inflazione in pratica si mangia anche in piccola parte il capitale. Ma visto il periodo.
Gestioni patrimoniali con sottostante titoli: in questo momento forse potrebbero rivelarsi un investimento interessante, ma dipende sempre dalle cifre, per fare questo tipo di gestioni comunque è necessario investire cifre che comincerei a definire importanti.
Avrete però il vantaggio di una gestione professionale, potrete dare le indicazioni sulla duration media dei titoli e del tipo di titoli da inserire(ad esempio titoli di stato area euro), se le commissioni che riuscirete a spuntare saranno buone alla fine non vi costerà neppure molto ed avrete anche un maggior controllo dei rischi. Anche fiscalmente potrete essere avvantaggiati per il tipo di legislazione che hanno questi prodotti, in pratica se il gestore farà bene il suo lavoro potrete anche beneficiarne fiscalmente. Inoltre non dovrete pensare a reinvestire le varie cedole nè alle scadenze titoli, l'importante è che l'operatore sia bravo e che comunque voi non smettiate di ricordare che i soldi sono i vostri e che vanno controllati.
Fondi comuni d'investimento:purtroppo a causa dei costi non si rivelano un investimento molto conveniente, inoltre mentre nelle gestioni in titoli riusciamo a vedere cosa c'e' realmente nella gestione qui la cosa risulta più complicata.
Se proprio volete delegare alla vostra banca un investimento monetario le SICAV sono preferibili, costano di meno in termini di costi e anche fiscalmente sono preferibili ai fondi.
Cosa importante. Vista la situazione attuale se proprio volete fare un regalo al vostro gestore sottoscrivendo un fondo o una SICAV tenete ben presente che è appunto un regalo come tale non deve prevedere commissioni d'ingresso o d'uscita altrimenti potete rispondergli di farli sottoscrivere ai suoi capi.

Stiamo in crisi e loro ancora le vendono..ma qualcuno le compra!!

Oggi ho fatto un giro in rete, sono entrata in qualche sito di alcune grandi banche e cosa trovo? Dopo giorni che nei giornali sento parlare di polizze poco chiare, sottostanti non dichiarati e mancanza di trasparenza, faccio una ricerca e trovo:
due INDEX di Bnp Paribas una legata all'inflazione e l'altra dal nome esotico Industrial Memory, dò un'occhiata al fascicolo informativo e trovo che il sottostante delle due INDEX è come al solito un obbligazione non della banca emittente le INDEX, in questo caso Banca Imi. Per carità! ottimo rating, ma i sottoscrittori lo sanno? Hanno letto bene la seguente frase riportata nel fascicolo? O qualcuno li ha avvertiti? "Garanzie: la Società non offre alcuna garanzia di restituzione del capitale nominale o di rendimento minimo". Pertanto, per effetto del rischio di controparte vi è la possibilità che l’investitore-contraente ottenga, al momento del rimborso, un ammontare inferiore al capitale nominale.
Unica cosa che può sembrare positiva rispetto al passato sono i caricamenti, infatti non sono più nell'ordine di 6-7 punti come una volta ma solo 2 punti percentuali. Inoltre in questo momento la cosa positiva è che grazie ai tassi relativamente consistenti è possibile spendere per l'obbligazione zero coupon una cifra molto inferiore al passato e quindi dedicare alla parte derivata una parte più consistente (le due index investono nell'obbligazione circa 83 punti e 15 nel derivato). Come dicevo l'unica cosa che a prima vista può sembrare positiva, ma poi andando a legger meglio si scopre che ogni anno la polizza distribuisce o meglio dovrebbe distribuire una cedola pari allo 0,95% del valore nominale, ma poi si precisa che tale cedola non viene distribuita, ma va a copertura dei costi di gestione e amministrazione. E allora siamo di nuovo alle solite. La polizza dura 5 anni, il 2% se lo prendono subito e circa un altro 5% negli anni, ora come può l'investimento essere chiaro, trasparente e accessibile alla maggioranza? Se poi i consulenti spiegassero quello che è scritto in 15 pagine la INDEX in questione non la acquisterebbe nessuno e vi spiego in parole povere perchè: avete il 55% delle possibilità che alla fine renda come un investimento di pari rischio e durata, il 35% delle possibilità che sia inferiore e solo 8% delle possibilità che questa INDEX renda di più di un investimento di pari rischio e durata. Tutta questa matematica non la sto inventando, ma la pubblicizzano loro sul prospetto. Ne vale la pena?
Vediamo invece la Unitvenduta sia da Unicredit da Ras, ma comunque emesse da una società partecipata da Unicredit e Allianz la polizza si chiama Unismart 2008.
Vediamo i famosi calcoli matematici sempre pubblicati da loro. In questo caso il prospetto ci evidenzia vari scenari, ma anche andanto a prendere lo scenario più favorevole al cliente, quindi con i mercati borsistici positivi, ci troviamo di fronte al 34% di possibilità che sia in linea con i rendimenti di un obbligazione priva di rischio di pari durata, il 43% che sia inferiore ed il 20% che sia superiore. Ora anche qui parliamo di 7 anni di durata contrattuale, ne vale la pena? E ho riportato uno scenario positivo. Riportando lo scenario negativo (quello che sta succedendo ora) al 70% vi renderebbe meno di un BTP per intenderci. Vediamo ai costi: 2,5% una tantum (almeno che la vostra polizza non superi i 500.000 euro a quel punto i caricamenti si riducono alla metà, ma 7 anni dopo visto che avrete avuto 500.000 euro che probabilmente non vi avranno reso nulla rischierete anche di uccidere chi ve l'ha venduta!)
Poi occorre aggiungere circa 1.72% annuo e circa altri 2% l'anno di costi, tra gestione e copertura assicurativa; già perchè alla scadenza comunque vi assicurano il vostro capitale e ve lo assicurano grazie ad un contratto che stipulano con HVM Milano. E cosa dice il prospetto?
Si precisa che il rischio di controparte relativo alla prestazione sopra indicata, e quindi il rischio che HVB Milano non provveda ad eseguirla in quanto insolvente e/o soggetta a procedure concorsuali, non viene assunto dalla Società e resta a carico dell’investitore-contraente. Se fallisce HVB MIlano in pratica sono cavoli vostri e non di Unicredit nè di Ras. Tralascio per non annoiarvi oltre ulteriori spese del fondo sottostante e le spese che dovrete sostenere in caso di recesso anticipato, insomma una vera rapina a mano armata.
Ma questa crisi non dovrebbe almeno eliminare queste nefandezze?
Ora si spiegano gli stipendi d'oro dei manager ed i ROE sempre crescenti delle banche, ma la cosa veramente triste è che alla fine la nostra classe politica fa delle battaglie veramente ridicole e false: ci dicono da anni che in Italia il conto corrente, il bonifico costano più che all'estero e così via, la verità è che i soldi veri le banche li fanno grazie a questi prodotti e qualcuno rende possibile che siano venduti ed in quantità tale che è evidente che chi li acquista non sa affatto cosa sta comprando.
Ora vi dò un consiglio: la prossima volta che un consulente ve le propone voi rispondetegli così: "se lei mi fa vedere che lei o qualche dipendente di questa agenzia ne ha sottoscritta una, non importa in che anno o di che importo io le firmo subito qualsiasi cosa". State tranquilli sono costretti a fare quello che fanno, ma non sono scemi.

Il mutuo

Oggi un amico mi ha chiesto consiglio su un mutuo tasso variabile  rata costante sottoscritto nel 2003. La prima risposta è stata quella di tranquillizzarlo: "pagherai sempre la stessa cifra mensile ma per molti più anni di quelli previsti". Poi mi è sorta spontanea una domanda? "Chi è quell'incapace che ti ha consigliato nel 2003 con tassi di poco superiori al 2% un tasso variabile?. Pensava che l'Italia e l'Europa sarebbero diventati il Giappone, con tassi praticamente vicino allo 0% da anni?"

Purtroppo siamo al solito problema un po' d'incompetenza un po' l'approccio commerciale, ovviamente è più facile vendere (si un mutuo si vende e porta soldi per la banca e compensi per il consulente) qualcosa che costa meno, ed il mutuo a tasso variabile costa sempre meno di quello a tasso fisso. Questo ovviamente all'inizio, ma poi occorre vedere come si muovono i tassi. Comunque in linea di massima per i lavoratori dipendenti consiglio quasi sempre un mutuo a tasso fisso, in questo modo la rata è definita. Quindi se te la puoi permettere puoi permetterti quel tipo di mutuo e relativa casa. In caso contrario cerca altro visto che al contrario di un libero professionista non puoi alzare la tua parcella come ad un medico o un avvocato. L'unico caso in cui forse consiglierei a tutti di puntare sul tasso variabile è proprio quello attuale,  penso che se supereremo questa crisi i tassi potranno solo scendere, lo faranno prima quelli ufficiali decisi dalla banca centrale e poi quelli legati alla liquidità del sistema come l'EURIBOR. Per il resto diffidate di venditori immobiliari: 4 anni fa cercavo casa ne ho sentito più di uno consigliare a me o ad altri compratori di fare il tasso variabile e questo sempre per il solito motivo, con una rata più bassa è più facile vendere la casa. La cosa che più mi faceva ridere è che la loro giustificazione era spesso la stessa: " il mutuo a tasso variabile che può stipulare con il nostro istituto bancario di fiducia può essere chiuso in qualsiasi momento senza nessuna spesa -quindi- se i tassi si alzano lo chiudete". Sì ma provate a chiudere ora un mutuo a tasso variabile e ad aprirne uno a tasso fisso pagherete un tasso più che doppio rispetto a quello che avreste potuto concludere direttamente a tasso fisso magari 4 anni fa.  Ma come fanno a dire queste baggianate?