domenica 5 ottobre 2008

Unicredit? qualcuno ha speculato ma forse qualche problema di liquidità c'è

La scorsa settimana mi è capitata una cosa quasi mai vista su un titolo delle dimensioni e della portata di Unicredit. Mercoledi mattina,dopo che nella giornata precedente il titolo aveva chiuso a -12%,il book sui titoli si presentava in questo modo, c'erano offerte di vendita per 2 milioni di azioni e in acquisto solo 20.000 azioni.I compratori per di più avevano inserito prezzi veramente assurdi si partiva da 2,15-2,20 euro.Questo rispetto al giorno precedente voleva dire minimo un altro 15% di perdita, solo a fine mattina il titolo è riuscito ad aprire alla fine in linea con la giornata precedente e ha finito la giornata addirittura guadagnando.Insomma un book molto strano,mai visto.Nella giornata di sabato viene fuori la notizia che qualcuno non ha rispettato la nuova normativa sullo short selling,cioè le vendite al ribasso.In questo ultimo periodo quasi tutti i paesi hanno evitato le vendite al ribasso(cioè le speculazioni)sui titoli bancari.La CONSOB ha deciso invece di essere più mite, non proprio un divieto, ma ha vietato unicamente quelle non sostenute da un prestito titoli.Poi nella famosa giornata drammatica del 1 ottobre si è deciso finalmente di uniformarsi agli altri.Ma intanto cosa è successo? Unicredit era stata bersagliata dalle vendite e dalla speculazione.Sabato poi scopriamo che 60 milioni di titoli che avrebbero dovuto essere consegnati venerdì sera per operazioni disposte 3 giorni prima... non sono stati consegnati.Allora mi chiedo ma la CONSOB non poteva uniformarsi prima ed evitare ai soliti "furbetti" di arricchirsi?
Quindi effetto speculativo sul titolo ma sicuramente su qualche voce verosimile di problemi di liquidità. Proprio oggi è previsto un consiglio straordinario che probabilmente troverà 9 miliardi per il rilancio. Dovrebbe esserci un aumento di capitale per gli istituzionali, la vendita di alcuni asset(compresa la partecipazione in Generali)e poi il prossimo dividendo per gli azionisti non più in denaro ma con l'emissione di nuove azioni( non ne saranno contente le fondazioni Cariverona-Crt e Carimonte).

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